Allucinazione

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Prima di leggere questo articolo consiglio di leggere la prima parte di questo mini racconto a puntate  qui . Se avete letto la prima parte , vi ringrazio . 

Con la somministrazione delle molecole che mi aveva consigliato lo psichiatra , avevo sempre sonno. Di giorno ero diventata a mia insaputa una  fancazzista che stava  a letto a dormire . Invece di notte leggevo nella mia libreria digitale una infinitá di iBook .I miei genitori con il passare del tempo si erano creati la loro idea che io ero malata e quello che mi era successo nel bosco era solo una mia allucinazione . Questa convinzione le era stata confermata dallo psichiatra dopo un paio di visite. Mi ero stufata di raccontare tutte le volte la stessa cosa . Se non mi credeva chi mi aveva messo al mondo, per quale motivo doveva crederci uno sconosciuto? Perché per me il dottore era solo un perfetto sconosciuto che voleva sapere tutti gli affari miei . Però portavo sempre con me la pietra bianca che mi aveva regalato la signora del nuovo mondo . Un giorno decisi di non somministrare più gli psicofarmaci. Così continuavo a fare finta di prenderli ma in realtà li sputavo . Notai che dopo circa tre mesi di astinenza dalle molecole cominciavo a ritornare alla mia normalità . Lo psichiatra  nell’ ultima visita mensile quando mi vide , mi disse che grazie alle medicine le  mie allucinazioni erano quasi del tutto scomparse .Quelle maledette medicine erano peggio della droga . Non mi sono mai ubriacata in vita mia e non bevo alcolici . L’unico vizio che ho é che fumo . Ai tempi dell’università avevo fumato solo per curiosità uno spinello per vedere che affetti avrebbe avuto su di me . Mi ricordo che in quella unica volta che lo provai , osservavo i miei amici e amiche, pure loro fumatori come me ,che facevano i pirla con le loro risate . Gli psicofarmaci erano anche costosi e i miei genitori avranno speso un sacco di soldi tra visite e tutto il resto . L’unico che stava meglio in tutta questa storia era il dottore che ogni volta che mi riceveva guadagnava 100 Euro a seduta .Non so per quanto tempo avrei continuato a fargli credere che somministravo la roba che lui mi dava . Dopo quello che era successo nel bosco non fui più libera di uscire di casa da sola. Desideravo fortemente di tornare nel bosco con il mio cane Fox nello stesso punto dove ero stata portata nel nuovo mondo . Avevo tanta voglia di abbandonare il vecchio mondo per rimanere per il resto della mia esistenza nel nuovo mondo .Per realizzare tutto questo avevo bisogno di un piano . Il destino o la casualità nella mia vita noiosa mi aveva riservato una sorpresa .  I miei genitori erano stati invitati al matrimonio del figlio dell’ ex collega di lavoro di mio padre . Mio padre non poteva non andarci perché era il figlio del suo miglior amico . Io non me la sentivo di presentarmi in quella festa perché mi mette sempre in imbarazzo il fatto di trascorrere delle ore con della gente che non conosco . Così visto che stavo bene , per convincerli del tutto che potevo stare a casa da sola , aiutai mia madre nella scelta dell’acquisto dell’ abito da cerimonia che avrebbe usato il grande giorno . Mia madre é sempre stata succube di mio padre e viceversa . A volte desidero non essere mai nata , perché per i miei genitori la mia esistenza era un dispiacere . Avevo l’età giusta per trovare un marito e sistemarmi , ma io non avevo voglia di sposarmi . Volevo innamorarmi ma non ne ho mai avuto l’occasione . Su internet mi ero iscritta ad un sito d’incontri e avevo creato un certo feeling con un tizio che si chiama Luca . Ci sentivamo ogni giorno , ci eravamo scambiati le mail , le avevo inviato la mia foto e anche lui mi aveva inviato la sua foto , che non era male . Diceva che lavorava come avvocato presso una struttura della stato .Poveretto insisteva ogni giorno perché voleva conoscermi . Non potevo raccontarle che in realtà ero stata etichettata come malata psichiatrica e che ero in cura a vita . Perché una volta che entri a farti visitare in studio medico di psichiatria non ne esci mai senza una etichetta o presunta come tale . Insomma arrivò il grande giorno , e i miei dopo avermi fatto mille raccomandazioni andarono via . Sarebbero rientrarti la sera . Dopo un’ ora mia madre mi chiamò sul mio smartphone . Le dissi che avevo voglia di dormire e che se mi avesse chiamato di nuovo , non le avrei risposto .Le dissi di non preoccuparsi .Così la rassicurai e dopo aver indossato le mie scarpe sono uscita di casa con il mio cane Fox . Lui era felice , ma io lo ero di più . La libertà che tanto avevo desiderato in questi mesi potevo godermela per tutto il pomeriggio intero .Andai nel bosco . Sentivo nel mio viso l’aria fredda quasi primaverile .Era una giornata nuvolosa . Durante la notte aveva piovuto . Mentre camminavo sentivo le suole delle mie scarpe  che man mano che andavo avanti si sporcavano di fango .Tirai fuori dalla mia tasca la pietra bianca . In un istante ho visto di nuovo una luce immensa appoggiata sul palmo della mia mano . Per magia i miei occhi si chiusero all’istante .

 

( Continua … prossimo post )

Fotografia e testo di © Violeta Dyli Copyright

 

 

Il futuro non è lontano

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Correva l’anno 2123 . Anche se ora sono vecchia mi ricordo tutto quando cominciai la prima elementare  .La mia classe era la 1D e avevo due insegnanti .Le mie amicizie più vere e sincere che sono durate per tutta la vita sono nate li .Sono rimasta  in contatto con i miei amici e amiche delle elementari   grazie a Facebook anche dopo questa esperienza di crescita . Li ho cercati sui  social quando  frequentavo il liceo  .Alcuni di essi me li sono trovati anche alle scuole secondarie per poi perderli di vista alle superiori. Poi quando ho finito gli studi ho rivisto  le mie amiche e amici casualmente in giro per il paese .Sono rimasta orfana di mio padre e di mia  madre all’età di quattro anni .Sono figlia unica .Il destino ha portato via entrambi  miei genitori  in un bruttissimo  incidente d’auto .Erano andati a fare la spesa in un grande centro commerciale e mentre erano in tangenziale ebbero uno scontro frontale con  una auto che guidava contro mano .Mio padre era ala guida . Sono morti sul colpo.Io ero a casa di mia nonna materna quando  i carabinieri hanno suonato il citofono di  casa .Mia nonna ebbe un malore quando le dissero quello che era successo .Sono cresciuta e educata da mia nonna materna la quale all’epoca aveva 62 anni .Era vedova e mi ha fatto  da mamma e papà .Mia madre aveva un fratello che viveva in Belgio .Vedevo mio zio solo qualche volta all’anno quando veniva a trovare la nonna .Invece i miei nonni paterni non potevano prendersi cura di me perché mia nonna paterna era in una casa di riposo per anziani perché aveva il morbo di alzheimer , invece mio nonno era mancato un mese prima che morisse mio padre .Mio padre ha due sorelle che vivono in altre città e hanno la loro famiglia .Morale della favola alle scuole elementari  feci amicizia con una mia amica che aveva due mamme .Era figlia unica come me .La prima  volta che  mi invitarono a casa loro perché era  la sua festa di compleanno, nella sua cameretta aveva tante foto .Vidi  uno foto di sua mamma con il pancione  insieme alla sua  donna che teneva sempre  i capelli corti .Mi viene in mente una foto che mi aveva fatto vedere mia nonna di mia madre incinta ed  era felice  in vacanza al mare in Sardegna insieme a mio padre . Una volta in classe chiesi alla mia amica se per caso suo padre era morto come il mio .Le raccontai che i miei genitori erano morti in un incidente stradale  .Lei mi disse che non conosceva suo padre , ma mi disse  che sua mamma   si chiamava Flora . Nella mia classe avevo fatto amicizia anche con un bambino che si chiamava Michele .All’uscita della scuola vedevo che c’era sempre suo papa ad aspettarlo  .La sua  mamma non l’ho mai vista ne all’entrata ne all’uscita dalla scuola .Praticamente lui mi disse che sua mamma lo aveva abbandonato appena  partorito e lui viveva con suo padre e i loro due gatti .In classe eravamo 22 bambini .Solo sei bambini vivevano con  la mamma e papà .Il resto della classe abitava  o  solo con la mamma e altri fratelli perché  era divorziata dal papà ,o con mamma single , o con  due papà ,  o con  due mamme , oppure con nessuno dei due come nel mio caso .Faccio parte della generazione che non ha provato la gioia di festeggiare la festa del papà  o della mamma perché era proibito per legge in tutte le scuole per evitare discriminazioni . Ora sono nonna e ho tre nipoti .L’altro giorno sono andata  al funerale di un mio ex compagne di classe della prima D.Si chiamava Lucio .Abitava nella stessa via dove abito io .Aveva 87 anni .Lui ha anche un fratello gemello che per volere dei suoi due papà frequentava un altra classe . Lucio è cresciuto con due papà . La mamma non si sa chi sia .Negli ultimi anni a volte capitava che lo incontravo al bar e si fermava a ricordare i bei tempi della scuola .Si era sposato prima di me con una ragazza che aveva conosciuto all’università e da questa unione erano nate  due figlie . Mi raccontò che le sue figlie volevano cercare le origini di sua madre biologica .Di recente era  stata approvata una nuova legge che tutti i bambini nati  tramite l’ovodonazione  e tutto  il seguito che questi dopo la nascita  potevano avere accesso libero di  conoscere le  origini della loro  mamma biologica  solo  al compimento dell’eta di 25 anni. Lo stesso valeva anche i figli nati con il concepimento di fecondazione  assistita  da  maschi che donavano  o vendevano il loro  sperma alle donne con mariti sterili , alle coppie di lesbiche oppure a  donne single.Questi giorni in tutti i siti e blog nazionali si parla solo di questo .Lo stato finalmente crea  una banca dati accessibile solo ai diretti interessati . Il mio amico Lucio non  ha fatto in tempo di poter usufruire di questa novità che sicuramente lo avrebbe apprezzata . Qualche volta mi è capitato di leggere  blog  di donne che  raccontano eventi importanti come la nascita di un figlio mettendo in mostra il loro fisico in ottima forma con la foto del neonato in braccio. Adesso tante donne per scelta  diventano  mamme  delegando ad un altra donna tramite l’ovodonazione piantato nell’utero di altra donna  che porta avanti la gravidanza  .Tutto questo lo possono fare  con il consenso del marito e con il loro ovulo  che appena  concepito viene   piantato nell’utero di un altra  donna che si offre come volontaria oppure dietro un piccolo compenso .  Si rincorre sempre di più  a questa pratica tanto che è diventata a prezzo accessibile a tutte tramite il servizio sanitario nazionale .Così le donne di adesso   diventano mamme senza per forza avere le smagliature della gravidanza e tutte le fatiche e gioie  che essa comporta .Quando frequentai l’università a Torino mi ricordo che condividevo  l’appartamento  con una ragazza che studiava psicologia .Per pagare l’affitto e i nostri vizi tutte e due facevamo lavori precari  .Avevo trovato lavoro come  cameriera in un ristorante del centro che era molto in moda per le sue pietanze vegane  .Invece la mia amica dopo avere fatto la dog sitter per un po’ aveva trovato lavoro  tramite  l’annuncio di un sito web che un centro di fecondazione assistita   cercava donne giovani disponibili   per donare oppure vendere i loro ovuli .Mi aveva raccontato che aveva venduto un ovulo e da esso erano nati due  bambini .All’epoca la nuova legge non esisteva e c’era l’assoluto anonimato della donatrice.Con il denaro che prese fece una vacanza alle Maldive e comprò un nuovo personal computer e smartphone di ultima tecnologia . Quando si è giovani tante volte prendiamo  delle decisioni al volo senza pensare le conseguenze  e  poi a distanza di anni questi ricordi tornano vivi. Questa ragazza  fini l’università con 110 e lode a fecce anche un master a Londra .Ha avuto una brillante carriera come docente in una delle migliori università del paese e ha pubblicato tanti libri .Sono rimasta sempre in contato con lei tramite mail e telefono .Mi  raccontava attraverso la chat di  Telegram che si era  sposata e aveva  tre figli. Ora che lei è anziana come me non so che effetto le abbia trasmesso la nuova legge . Per caso questi giorni  l’ho beccata su Facebook online e l’ho salutata .Mi disse che aveva raccontato a suo marito e ai sui figli il lavoro che aveva fatto  per mantenersi quando frequentava l’università . Alla nostra età che siamo più vicine alla morte che alla vita ,  ci sono segreti che si portano in tomba .Lei aveva portato dentro di se questo segreto  per tanti anni e ora si sentiva in pace con la sua anima .Aveva messo al mondo ben 5 cinque figli e da quello che scriveva si sentiva   soddisfatta .

 

Testo e fotografia di © Violeta Dyli